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Mio figlio non parla ancora, perché?

 

Quale motivo dovrebbe spingere una mamma o un papà a preoccuparsi per un figlio che parla poco? Molto spesso il primo consiglio non aiuta il genitore allarmato a tranquillizzarsi - Prima o poi inizierà a parlare, è una delle frasi più utilizzate per etichettare il problema. A volte, nonostante il verdetto positivo del pediatra sullo sviluppo psico-fisico del bimbo, è doveroso indagare maggiormente su un possibile problema linguistico

Circa il 10% dei bambini in Italia viene considerato un 'parlatore tardivo': a 24 mesi conosce meno di cinquanta parole e, in certi casi, non riesce a combinarle tra loro. Non si tratta però di un dato allarmante, per quale motivo? Perché alcuni bimbi riescono a normalizzare questa situazione dopo qualche mese. Questo fenomeno è chiamato Late Bloomers e si riferisce a quegli infanti che 'sbocciano in ritardo' rispetto alla media. 

Ci sono però dei parametri clinici che vanno presi in considerazione quando il bambino comprende bene il linguaggio e ha un udito ottimale: 
- l'assenza di parole entro i sedici mesi;
- la conoscenza di cinquanta parole a ventiquattro mesi;
- l'assenza di lallazione entro l'anno di vita.

Se si tratta di un bimbo che non sente e comprende bene bisogna iniziare a chiedere un consulto specifico sin da subito. È meglio quindi prima documentarsi sullo sviluppo di un bimbo piccolo, autonomamente e, successivamente, se necessario, contattare un logopedista evitando così di stressare inutilmente se stessi come genitori e vostro figlio.


 
 
 
 

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