Nella visione comune il bullo è rude e maleducato, ferisce gli altri (verbalmente e/o fisicamente) in maniera consapevole o inconsapevole al solo scopo di acquisire notorietà e di essere considerato il più forte del gruppo. In realtà manca di buone maniere e di rispetto verso gli altri e in un certo senso anche verso se stesso. La gentilezza, espressa in semplici gesti quotidiani, costituisce l'unica vera arma per vincere il bullismo.
Perché scegliere la gentilezza
Il bullo vive un profondo disagio interiore. L'atteggiamento di "superiorità" nei confronti del prossimo cela un malessere radicato in un'educazione segnata da scelte sbagliate e priva di buone maniere. Il bullismo va combattuto con un'arma molto semplice: la gentilezza. In un'epoca in cui i gesti nobili sembrano essere passati di moda, costituiscono invece un modo per relazionarsi con gli altri con umanità, per trovare e regalare felicità. La famiglia, la società e la scuola sono tenute ad educare i ragazzi a questo semplice valore. Bastano pochi gesti quotidiani per dare l'esempio: una parola gentile, un aiuto nelle mansioni di casa, un "grazie" o un "per favore". Inoltre, è importante saper ascoltare ed esprimere le opinioni personali in libertà ma con garbo e senza urlare per sopraffare l'altro. Il cyber bullismo sui più comuni social si può evitare scegliendo di non scrivere commenti cattivi solo per il piacere di ferire. La gentilezza non è una debolezza, ma una scelta di vita, una forma di saggezza ed un punto di forza. Molto contagiosa, non può essere in alcun modo imposta ma solo accolta.