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L'ovaio policistico incide sulla fertilità?

 
La sindrome dell'ovaio policistico è una patologia che colpisce il 25% della popolazione femminile con gravi implicazioni sulla possibilità di concepire. In un normale ciclo ovulatorio, l'ovulo raggiunge la maturazione all'interno del follicolo, successivamente è espulso da quest'ultimo e inizia il suo cammino verso le tube di Falloppio, dove potrà avvenirne la fecondazione. Nelle donne affette da policistosi ovarica assistiamo a un raggruppamento dei follicoli non maturi che da origine alle cisti, gli ovuli maturano all'interno delle cisti con la conseguenza che non sono rilasciati dai follicoli e non raggiungono le tube di Falloppio. Una costante e un primo campanello d'allarme della patologia in esame è la presenza di cicli mestruali assenti o irregolari, impensabile pertanto programmare facilmente una gravidanza. La diagnosi dell'ovaio policistico non dev'essere vissuta come una condanna all'infertilità, le donne affette da questa sindrome avranno maggiori difficoltà a iniziare e portare a termine una gravidanza ma il loro sogno non è impossibile. Attualmente esistono in commercio farmaci specifici per la stimolazione ovarica: Il clomifene è il principio attivo più conosciuto e utilizzato per indurre l'ovulazione. Il Metformina utilizzato in principio per la cura del diabete ha ottenuto buoni risultati anche in questo settore. L'Inositolo è un farmaco di origine naturale, agisce sulla fertilità e riesce a controllare gran parte dei sintomi dell'ovaio policistico. Se si desidera una gravidanza oltre all'assunzione di farmaci specifici, è buona norma seguire uno stile di vita sano ed equilibrato: iniziare una dieta e perdere peso nel caso di eccessivo sovrappeso, praticare regolarmente dell'esercizio fisico e ridurre i livelli di glicemia.
 
 
 
 

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