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I bambini che a dodici mesi rifiutano il latte non vanno costretti

 
Sempre più mamme si trovano a dover fare i conti con i capricci alimentari dei propri figli, spesso molto piccoli, che di punto in bianco rifiutano di assumere determinati cibi fondamentali per la loro crescita. Uno dei casi più frequenti, è quello dei piccoli di appena dodici mesi che cominciano a non voler più assumere il latte: che fare in questo caso? Insistere oppure lasciar perdere, aspettando che il bambino torni a chiedere una tazza latte? Non va dimenticato a un anno il bambino è appena stato svezzato, e la sua alimentazione è ormai quasi completa: il piccolo conosce tutti i sapori più frequenti, il suo palato è già stato abituato a gran parte dei cibi, e dunque in teoria il latte non gli è più necessario per nutrirsi correttamente. Tuttavia molte mamme persistono nel volerglielo dare anche dopo ripetuti rifiuti, nell’errata convinzione che questo alimento continui a essere fondamentale per la corretta crescita del loro bambino. Continuano quindi a preparargli beveroni a base di latte cercando – in verità con pochi risultati – di alterare e camuffare il sapore di questa bevanda aggiungendo del cacao o del miele, sbriciolando nella tazza biscotti, cereali al cioccolato e persino bastoncini di zucchero. Così facendo, però, non solo il più delle volte il bambino non è entusiasta di ciò che mangia, finendo comunque per rifiutare, ma un semplice bicchiere di latte si trasforma in un assurdo mix ultra-calorico di proteine, grassi e carboidrati che al bambino non servono affatto, e che anzi possono determinarne la futura obesità. I pediatri sono dunque unanimi nel sostenere che, se a dodici mesi il bambino rifiuta il latte, non bisogna insistere più di tanto per farglielo assumere; piuttosto, meglio proporgli alternative come yogurt (molto amati dai bimbi) e formaggi.
 
 
 
 

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