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La maturazione del bambino: la consapevolezza di dire "no"

 

La coscienza del bambino
Crescere un bambino non è semplice, soprattutto sul piano caratteriale. I tratti psicologici dei bambini si determinano sin dalla nascita, con una maturazione che progredisce per tutta l'infanzia e oltre. Uno degli aspetti fondamentali riguardanti la crescita della coscienza del bambino è la consapevolezza del "no". Ma attenzione: non la negazione utilizzata dal genitore per vietare un qualcosa al piccolo, bensì la concezione mentale insita nel bambino nel poter rispondere in maniera negativa alle sollecitazioni.

La consapevolezza del "no"
Sin da quando il bambino inizia a sviluppare la parola, è bene insegnare lui il valore del "no". Per far ciò è possibile ricorrere ad espedienti come il gioco e il divertimento, tenendo presente che ci si trova di fronte ad un bimbo e che, per tale motivo, impara le cose in maniera più rapida e profonda. Per quali ragioni insegnare il valore della negazione? Semplice. Dire "no" aumenta la consapevolezza dei bambini nel poter effettuare le prime scelte di vita e nel poter prendere decisioni personali, aumentando così la propria autostima (ma sempre senza esagerare).

L'autostima e l'umiltà
Insegnando al bambino l'importanza di dire "no" serve dunque a forgiarne il carattere e, come anticipato, ad accrescere la stima in sé stesso. Di contro, però, si potranno verificare episodi in cui vi è il rischio di travalicare l'autorialità dei genitore proprio per via di un eccesso di negazioni da parte del bimbo. Per questo motivo, di pari passo con la crescita dell'autostima è bene insegnare ai bambini il valore dell'umiltà, senza la quale la negazione si trasformerebbe semplicemente in una mancanza di rispetto verso il prossimo.


 
 
 
 

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