Come scoprire se il
bambino è allergico e, soprattutto, come individuare a cosa è allergico? Uno dei primi elementi che può far sospettare un'allergia è la
familiarità. Se uno o entrambi i genitori soffrono di
fenomeni allergici è lecito sospettare che anche i loro figli ne siano colpiti. Se mamma o papà, per esempio, sono
allergici al polline di qualche pianta, agli
acari, al pelo del gatto o a qualche alimento, le prime manifestazioni di asma, prurito, congiuntivite con lacrimazione degli occhi o infiammazione del naso e della gola nei loro figli deve immediatamente far sospettare la medesima predisposizione. La strategia principale da mettere in campo per individuare le allergie rimane comunque quella di sottoporre il bambino agli appositi
test. Dopo un'attenta
anamnesi familiare il medico farà, prima di tutto, il
test cutaneo depositando sul braccio del piccolo poche gocce di
allergeni di diverse sostanze. L'eventuale reazione della pelle dopo pochi minuti conferma che il bambino è allergico all'allergene presente in quella zona del braccio. Il
test epicutaneo viene invece utilizzato per diagnosticare le
dermatiti da contatto e prevede l'applicazione sul braccio del piccolo di una specie di fazzoletto adesivo che contiene gli allergeni. Anche in questo caso una
reazione cutanea denuncia l'allergia. Se entrambi i test non hanno portato risultati, il medico può prescrivere alcuni esami ematici per evidenziare le immunoglobuline presenti nel sangue e dosarle in base agli allergeni sospetti. Per le
intolleranze alimentari esiste invece un test specifico che prevede l'eliminazione dalla dieta, per un paio di settimane, di alimenti sospetti per vedere se i sintomi scompaiono.