A quasi tutti i bambini di sesso maschile piace giocare ai mostri. Si divertono ad assumere il ruolo del cattivo e mostrano facce a detta loro spaventose per incutere terrore al
nemico immaginario. Il gioco, fin dall’antichità, permette ai bambini di imparare a vivere divertendosi.
L’emulazione dei grandi, la simulazione dei loro comportamenti e
l'assumere ruoli diversi li fa sentire importanti. I bambini che giocano ai mostri incanalano la loro rabbia in una direzione positiva fingendo di essere cattivi e riescono così a esorcizzare la paura. I bambini sono dotati di una fervida fantasia e popolano il loro mondo parallelo di creature benevole e di mostri che si trovano soprattutto sotto il letto e in bagno. È la maniera di esprimere al meglio la loro
aggressività repressa senza far danno a nessuno. Le
mamme a volte si preoccupano eccessivamente per il
modo che hanno i loro figli di giocare con gli amichetti. Se il gioco è fine a se stesso e non è previsto il pestaggio dei compagni non deve destare alcun turbamento. Cosa diversa è quando il bambino assumendo immaginariamente le sembianze di un mostro sfoga le sue tensioni contro gli
amici. In questo caso è indispensabile intervenire e spiegare al bambino che anche i mostri hanno dei limiti e non possono in alcun modo inveire con le mani contro le altre persone. Osservateli mentre giocano e
accertatevi che dietro il calarsi nei panni di un mostro spaventoso non ci sia una paura tremenda del bambino nell'affrontare una prova o un periodo difficile della vita familiare. in questo caso rivolgetevi ad uno psicologo chiedendo consiglio sul da farsi. sicuramente vi indirizzerà vero la giusta direzione e vi spiegherà nel dettaglio come intervenire senza procurare traumi al bambino.