Rispetto al passato, la tendenza proposta dagli educatori e dagli psicologi più moderni mira a un approccio autorevole ma più morbido rispetto al passato. Questo significa che i sistemi educativi di nonni e bisnonni, dove i genitori si mostravano autoritari, opprimenti e portatori di rigidi precetti devono lasciare il posto a maggiore affettività e comprensione, senza però abbandonare il mondo delle regole.
Dal punto di vista educativo e del rapporto genitori-figli, la società ha vissuto nell’ultimo secolo un cambiamento estremo: siamo passati da un rapporto rigido e distaccato degli anni '50-70 a un totale permissivismo dell’ultimo trentennio, dove i genitori sono diventati soprattutto amici dei propri figli, concentrati a dare solo affetto senza porre alcun limite. L’esperienza ci ha insegnato che entrambi i sistemi presentano grosse falle e che tra i due, occorre necessariamente trovare un equilibrio.
In quest'ottica, la scelta migliore è quella di non far mancare mai amore ai figli: una relazione affettiva dove trovare comprensione e complicità, ma anche rispetto per l’autorità che i genitori inevitabilmente rappresentano. E tale autorità (d’amore) si esplica mediante specifiche regole che devono essere precise, chiare e adeguate all’età. Regole che i figli devono rispettare e che hanno ad oggetto abitudini quotidiane come lo studio, l’ordine, gli orari di entrata e uscita da rispettare e soprattutto le buone maniere.