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Perché misurare il diametro biparietale

 

Durante il corso della gravidanza è di fondamentale importanza effettuare tutte le misurazioni necessarie per verificare la buona salute del nascituro. Tra queste vi è quella chiamata BPD ovvero la misurazione del diametro biparietale, indicativa per monitorare la corretta crescita del feto e per determinare la corretta età gestazionale all'inizio della gravidanza. In poche parole si tratta della misurazione della distanza tra le due orecchie o, per meglio dire, tra un'eminenza parietale e l'altra. L'eminenza parietale è in pratica il bordo della zona depressa che si trova ai lati del cranio fetale e che si estende verso la parte posteriore del cranio stesso. Nel feto questa zona si presenta fortemente concava ed è pertanto ben visibile rendendo abbastanza semplice la misurazione del BPD. Questa misurazione viene effettuata in genere attorno alla 12° settimana mediante esame ecografico. In realtà piccole anomalie di questo parametro rispetto alla norma non sono un dato particolarmente significativo in quanto questa misura dipende molto dalla forma del cranio che il feto presenta. Considerando ad esempio un feto podalico la testa presenta generalmente una forma più schiacciata, condizione chiamata tecnicamente dolicocefalia, e quindi l'osservazione di un diametro biparietale fuori scala associato ad una circonferenza cranica nella norma è abbastanza normale. In questi casi non viene riscontrata quindi nessuna patologia. La misura del diametro biparietale viene inoltre utilizzata con altri parametri nella cosiddetta formula di Shephard per calcolare una stima del peso fetale.


 
 
 
 

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