Da sempre mamme, pediatri e nutrizionisti esperti si dividono sulla questione dell’
allattamento al seno. Quando è opportuno smettere? E, soprattutto, esiste a priori un periodo adatto per
interrompere l’allattamento al seno, oppure molto dipende dai singoli casi, dalla disponibilità di latte materno e dalle esigenze del bambino? Negli ultimi tempi, per esempio, si è diffusa la
tendenza di prolungare l’allattamento sino anche ai tre anni. Sono in molte le mamme favorevoli a quella che è molto più di una semplice moda. A essere caldamente favorevole all’allattamento al seno, infatti, è
l’OMS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità –, che ha raccomandato alla mamme di proseguire se possibile sino ai due anni e anche oltre. E alcuni Paesi hanno preso molto sul serio questa raccomandazione. In Canada, per esempio, è stata realizzata un’apposita campagna pubblicitaria intitolata "
L’allattamento al seno non è solo per i neonati", la quale vede come protagonista una
mamma intenta ad allattare al seno un bambino già piuttosto grandicello. Tuttavia, accanto alle mamme che si dichiarano d’accordo, ci sono anche quelle che ammettono di sentirsi un po’ imbarazzare nell’allattare un bambino che ormai non è più un neonato. A svelarlo è stato un sondaggio condotto da "
Maternal & Child Nutrition", un giornale inglese dedicato alle mamme. Le mamme inglesi, infatti, sono tra le più sfavorevoli all
’allattamento prolungato al seno: lo trovano infatti una cosa innaturale, che a livello sociale non viene ben vista. Tuttavia in altre nazioni viene considerato perfettamente naturale. Grazie alle affermazioni dell'OMS è ormai chiaro che l'
allattamento al seno andrebbe prolungato il più possibile, a scapito anche dell'opinione sociale, che a quanto pare orienta fortemente questa scelta.