Tornare al lavoro dopo il
periodo della maternità è un momento molto delicato per la donna che deve già affrontare tanti cambiamenti che coinvolgono il suo corpo, le sue emozioni e l'organizzazione della sua nuova vita indissolubilmente legata a quella del piccolo che ha da poco dato alla luce. Il
ritorno al lavoro, nei momenti immediatamente successivi a quelli del parto, implica la suddivisione della giornata lavorativa in modo da includere anche gli
spazi dedicati all'allattamento del neonato. La fase di allattamento crea un rapporto unico tra mamma e figlio ed è una fase che è utile non solo per il bambino, che attraverso il latte materno trae i nutrimenti necessari per crescere, ma anche e soprattutto per la madre, che allattando acquisisce più consapevolezza del suo ruolo.
Le normative in materia di lavoro consentono alle neo mamme lavoratrici di usufruire di un
orario ridotto, generalmente di quattro ore, sì da adempiere al loro importante compito, oppure sono consentiti dei
permessi speciali previsti appositamente a tal fine. Non tutte le aziende prevedono questo trattamento per le
neo mamme, i tempi di crisi, la mancanza di lavoro e la forte concorrenza a volte penalizzano fortemente le condizioni lavorative e le neo mamme si vedono costrette a studiare soluzioni alternative pur di allattare al seno il proprio piccolo. Ci si affida all'aiuto di parenti o amici che si prodigano a portare il bambino sul posto di lavoro in modo che la mamma possa allattarlo, oppure, molto più frequentemente e più semplicemente, le donne, con l'aiuto del
tiralatte, accumulano il latte in un biberon che poi durante la giornata verrà dato, dalla nonna o dalla baby sitter, al bimbo.