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Nell'ambito sportivo aumenta il numero di infortuni nei "piccoli campioni"

 
Nel nostro paese, grazie al lavoro di volontariato di tante società sportive si assiste negli ultimi anni ad un aumento del numero dei giovani che praticano gli sport più vari, ma nello stesso tempo anche ad una serie di infortuni più o meno gravi, tra i quali i più ricorrenti sono le distorsioni, i traumi muscolari, i danni ai menischi, ed in alcuni casi anche ai legamenti delle caviglie e dei ginocchi, compreso quelli al crociato. Una circostanza della quale ha parlato anche il dottor Corrado Bait, nella sua qualità di esperto del settore, come " aiuto responsabile " di un Istituto traumatologico milanese e socio di un centro " specializzato " come il Physioclinic di Milano. Dalle analisi dei dati a disposizione si evince infatti che oggi la fascia più colpita da questa tipologia di infortuni è proprio quella che va dai 12 ai 16 anni, ed è un data che deve far riflettere, perché il loro aumento può essere legato al modo con il quale i giovani praticano attualmente lo sport. Secondo il dottor Bait, anche se la scelta dello sport da praticare da parte dei ragazzi deve essere lasciata libera, i genitori devono comunque prestare attenzione alle caratteristiche fisiche dei propri figli cercando di evitare quegli sport che precludono uno sviluppo "armonios " del corpo, una metodologia che dovrebbe essere usata anche dalle società sportive, senza andare alla ricerca " ossessiva " delle quote di iscrizione ai corsi. Nello stesso tempo, specialmente nelle prime fasi è bene non spingere verso una prestazione sportiva al limite della capacità, ma far prevalere l’aspetto ludico e gli aspetti morali che si acquisiscono praticando l’attività sportiva. Certo i ragazzi hanno una capacità naturale di non risparmiarsi durante la loro attività e portare avanti al loro attività anche quando sono stanchi, ma sarà certamente positivo non calarsi nei panni di quei genitori che restano aggrappati alle reti o si alzano in tribuna per spingere il figlio a divenire il " numero uno " della specialità. L’incoraggiamento ad ottenere i migliori risultati deve rimanere nell’ambito di una sana competizione, e guardando alle capacità del proprio figlio è bene scegliere anche il tipo di società alla quale iscriverlo, con attenzione a quelle che interpretano nel miglior modo possibile la pratica dello sport.
 
 
 
 

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