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Niente problemi di allattamento con il capezzolo piatto

 
Spesso fra le mamme in dolce attesa si sente parlare del fatto che avere i capezzoli piatti o introflessi possa essere un vero problema per la fase di allattamento. Di per sé, però, questa caratteristica del corpo della madre non comporta conseguenze per il piccolo, che riesce senza problemi ad affrontare la fase della suzione. Infatti, una corretta posizione di agganciamento prevede un ancoraggio del bambino all'areola e non al capezzolo, non interessandolo in maniera diretta. E' quindi necessario assumere una corretta posizione per evitare ogni possibile problema. Qualche problema a riguardo potrebbe manifestarsi solo in caso di bambini nati prematuri, con particolari problemi di suzione o in caso di capezzoli particolarmente introflessi. La forma piatta e l'introflessione eccessiva, infatti, potrebbero non permettere al piccolo di assumere una sufficiente quantità di cibo. In questi casi è bene iniziare ad eseguire alcuni esercizi sul seno già dai mesi precedenti al parto, in modo da stimolare il capezzolo ad assumere una corretta posizione. Fra questi esercizi, successivamente al parto, è particolarmente consigliato anche l'utilizzo del tiralatte, da utilizzare prima di ogni poppata per permettere al piccolo di trovare il capezzolo nella giusta posizione. Se questi accorgimenti non sono ancora sufficienti è possibile utilizzare coppette paracapezzoli o modellatori che formano una sorta di imbuto al quale il piccolo più attaccarsi senza problemi. Niente paura, quindi per le neomamme: spesso, infatti, sono proprio gli ormoni della gravidanza che stimolano il seno e che favoriscono un certo rilassamento ai tessuti connettivi che lo compongono, invogliando in maniera del tutto naturale i capezzoli a protendere in fase di allattamento.
 
 
 
 

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