L'uomo dei tempi passati scopriva in ritardo il gusto della paternità poiché tendeva a vivere il neonato come un'intoccabile emanazione della madre. Al giorno d'oggi le cose sono cambiate ma il papà ha sempre la necessità di essere incoraggiato nel suo nuovo ruolo fin dalla nascita del piccolo. Dobbiamo dargli la possibilità di prenderlo in braccio stimolando la sua parte affettiva, suggerire che il bambino ha bisogno di coccole e, se all'inizio vi sembrerà goffo ed impacciato mi raccomando, mai ironizzare! Quando una donna partorisce tende a vivere in maniera esclusiva il rapporto con il suo bimbo ed il padre può soffrirne perciò sta alla mamma a non farlo sentire uno scomodo intruso. Al giorno d'oggi, rispetto al passato, il ruolo del padre è diventato molto più presente fin dalla nascita del figlioletto perché lui stesso si è reso consapevole dell'importanza d' investire più tempo e affetto in modo da poter essere sempre presente nelle tappe essenziali della crescita di suo figlio. Possiamo affermare che negli ultimi vent'anni l'uomo ha imparato a non confondere la tenerezza e la sensibilità verso il proprio bambino come una sua perdita di "mascolinità" aiutando in modo concreto quello che una volta era considerato solo ed esclusivamente un impegno femminile: cambiare il pannolino, preparare il biberon, portare il piccolo a passeggio con la carrozzina, fargli il bagnetto quotidiano e, molto importante, dare il cambio alla mamma durante le notti insonni del pargolo. Al giorno d'oggi anche il padre ha il diritto di prendere un "congedo parentale" per potersi occupare concretamente del proprio piccolo.