Le
allergie alimentari sono da sempre quelle più frequenti fra i bimbi, ma in base ad un recente studio statunitense questa tipologia di allergie tenderebbe ad aumentare sensibilmente in caso i piccoli abitino in città. La ricerca è stata condotta negli Usa, esaminando un campione rappresentato da 526 bimbi che vivono nei centri urbani a più alta densità di popolazione, come Boston, Baltimora, St. Louis e New York. I bambini sono stati monitorati dalla nascita sino all'età di 5 anni, così è stato rilevato che nel 10% di essi si sono manifestate allergie alimentari notevoli con arachidi, latte e uova, ossia gli alimenti più allergizzanti. Nei bimbi esaminati,
i sintomi delle allergie alimentari andavano dall'insufficienza respiratoria sino a episodi di asma, molto pericolosa se non controllata e curata. Il direttore di
Immunologia e Allergia pediatrica del Centro "John Hopkins Children", Robert Wood, ha illustrato come i dati ottenuti da questa ricerca, coordinata da lui stesso, rappresentino certamente un preoccupante campanello d'allarme che fa riflettere su una delicata questione, vale a dire la
salute dei più piccoli. Ancora non si è riusciti però ad individuare quali siano le cause che creino condizioni maggiormente favorevoli per
lo sviluppo di allergie alimentari nei bimbi che vivono città piuttosto che in quelli che abitano nelle campagne. Azzardando delle ipotesi una potrebbe essere lo smog, o ancora, i ritmi più frenetici di vita. Ad ogni modo le allergie alimentari non possono essere sottovalutate, ed è sempre raccomandabile
consultare il pediatra e prendere le dovute precauzioni seguendo le normali regole di profilassi quando si incappa in tali problemi.