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Come gestire i conflitti con i figli senza urlare

 

Quando si è genitori non è difficile che in casa si inizi a litigare per vari motivi come la mancanza di collaborazione, il troppo disordine, la lentezza nel fare le cose oppure le continue lamentele dei figli.
Sono questi la maggior parte dei motivi per cui ci si ritrova ad alzare la voce, altre volte perché al genitore riesce talmente difficile attirare l'attenzione dei figli (spesso impassibili davanti ai propri doveri, alle proprie responsabilità o all'autorità genitoriale), che trovano nelle grida l'unica ''via di fuga'' da uno stress ormai fuori controllo. Ovviamente urlarsi contro non comporta alcun beneficio, se non un amaro senso di colpa e pentimento, poiché si rischia innalzare un muro che farà soffrire ambedue le parti e non permetterà di instaurare un rapporto sano, basato su rispetto e fiducia reciproca. Ma come mantenere la calma, evitando di dover urlare per attirare la loro attenzione? 

Innanzitutto la cosa migliore da fare è rispondere sempre con la voce bassa e calma, non cedere alle provocazioni e fare presente che non si ha voglia di urlare e sarebbe meglio rimandare la discussione quando le acque si saranno calmate. Certo, sfogare la propria rabbia (evitando di accumularla ed essere soggetti a stress) è una cosa giusta, ma non lo è farlo sugli altri. Mai arrivare alle mani, è una cosa che non dovrebbe essere fatta nè dal genitore, nè dal figlio. Per attirare la loro attenzione non è necessario stressarli, ma basta rivolgersi a loro con serenità e tranquillità, invitandoli a confidarsi e condividere emozioni reciprocamente, senza aver paura di mostrarsi vulnerabili.


 
 
 
 

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