Non è certo una malattia invalidente ma crea sicuramente qualche difficoltà nel leggere e nello scrivere. Stiamo parlando della dislessia, patologia in crescita che in 20 anni si è diffusa dall'iniziale 2% fino al 12%. I bambini affetti da dislessia sono estremamente intelligenti ma il disturbo neurobiologico di cui soffrono rende loro difficile l'abbinamento fra suoni e parole e l'interpretazione della sequenza delle lettere. Spesso la dislessia è associata a discalculia, la difficoltà cioè a fare calcoli, risolvibile con la ripetizione di semplici esercizi. Fortunatamente, una volta diagnosticata, la dislessia ha un lieto fine perché, se affrontata tempestivamente, è curabile ed esistono programmi personalizzati e strumenti che consentono al piccolo dislessico di raggiungere livelli eccellenti sia nello studio sia, in futuro, nel lavoro. Una volta confermata, la dislessia viene affrontata dal logopedista che, attraverso esercizi che stimolano vista, udito e percezione, regala al bambino anche una maggiore sicurezza in se stesso. Ultimamente sta dando ottimi risultati una terapia innovativa, chiamata realtà uditiva virtuale. Utilizzando delle cuffie il piccolo ascolta racconti e fiabe dove i personaggi hanno differenti toni di voce, alcuni vicini, altri che giungono da distanze maggiori. In questo modo il bimbo si allena a distinguere ciò che percepisce con l'orecchio destro e ciò che percepisce con il sinistro, ricostruendo un nuovo equilibrio. Naturalmente, per avere successo, le terapie devono sempre essere proposte sotto forma di gioco, in modo che il bimbo le possa affrontare con entusiasmo, senza annoiarsi e ottenendo in tempi rapidi ottimi risultati.