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Se il bimbo ha l'influenza lo porto in ospedale?

 
L'influenza rientra sicuramente fra le patologie più diffuse che però, in alcuni casi, richiede l'uso di antibiotici e antifebbrili e,non di rado, porta ad un affollamento dei pronto soccorso ospedalieri e degli ambulatori pediatrici. Normalmente il medico decide di ricoverare un piccolo affetto da influenza nel caso in cui il bimbo venga considerato un soggetto a rischio: quando è sofferente di un'altra patologia che associata all'influenza rischia di aggravarsi. I ricoveri nei reparti pediatrici ospedalieri vengono quindi circoscritti a casi di reale necessità per evitare che la lontananza dall'ambiente famigliare si possa ripercuotere sulla psicologia del bambino. Vengono ritenuti a rischio, in caso di sindrome influenzale, i piccoli fortemente disidratati, quelli che manifestano insufficienza respiratoria oppure sintomi neurologici o convulsioni. Il ricovero è richiesto anche quando il bambino soffre di cardiopatie o vi sono segni di sepsi. Occorre ricoverare il piccolo anche se la febbre supera i 40° e sono presenti brividi e sudorazione eccessiva associati a sintomatologia respiratoria. Al contrario, è possibile limitare la cura del bambino a una attenta e costante osservazione pediatrica se il piccolo è affetto da moderati stati asmatici, da diabete o altre patologie metaboliche, da patologie tumorali o da immunodeficenze acquisite o congenite. Anche i piccoli nati prematuri, se non esistono altre patologie in corso, non richiedono ospedalizzazione. Normalmente l'influenza del bambino può essere trattata con i consueti antipiretici, da somministrare sempre dietro prescrizione medica. Riposo e una buona idratazione attraverso la somministrazione di spremute di arancia faranno il resto.
 
 
 
 

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